A scuola di ESPRIT CAM: intervista al Prof. Francesco Pulice

Diversi istituti tecnici scelgono ESPRIT CAM come software su cui fare esercitare i propri studenti.

È per noi un piacere ed un onore condividere una breve intervista al professor Francesco Pulice, docente presso l’istituto ITIS Enrico Fermi di Bassano del Grappa.

D: Prof. Pulice, da quanto tempo conosce CIM3 ed Esprit CAM?

F.P.: Conosco entrambi da diversi anni.

Durante la mia precedente esperienza come docente presso l’IPSIA di Bassano del Grappa, ho cercato una licenza CAM a scopo didattico per avvicinare i ragazzi a questa tecnologia.

Sono arrivato perciò prima ad Esprit CAM e poi a CIM3, la quale ha collaborato con la scuola all’interno del progetto regionale “Terza Area” che era stato istituito dalla Regione Veneto.

Il progetto prevedeva una parte di docenza interna ed una esterna. Quella esterna fu portata avanti da CIM3, nella persona dello stesso titolare, Mauro Drei

D: È stata pertanto un’esperienza positiva?

F.P: Sì. Diversi ragazzi si sono specializzati grazie a questa esperienza ed hanno potuto poi sfruttare le competenze acquisite per trovare una collocazione nel mondo del lavoro.

Inoltre, ciò ha portato visibilità all’Istituto.

D: attualmente di cosa si sta occupando?

F.P.: attualmente lavoro in un’altra scuola. Spero di poter portare anche qui la stessa esperienza, la stessa tecnologia.

D: ritiene perciò importante poter avvalersi della tecnologia di Esprit CAM?

F.P.: ritengo Esprit CAM un ottimo prodotto ed è importante formare i ragazzi su tecnologie all’avanguardia.

Oltre che utile e formativo, lavorare con Esprit CAM è stato sicuramente anche molto divertente per gli studenti, a giudicare dalle foto gentilmente inviate dal Prof. Pulice, che mostrano alcuni dei lavori realizzati dai ragazzi.

Anche noi di CIM3 crediamo nell’importanza della formazione, che deve innanzitutto trasmettere passione oltre che conoscenza. Elementi che ritroviamo nelle parole del professor Pulice, che ringraziamo per il Suo prezioso contributo.

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